Posts Tagged ‘panna’
Gelato al limone e panna, senza gelatiera
Da bambino, nei primi anni Settanta, non amavo molto il gelato al limone, troppo asprigno per il mio palato. In quegli anni, mi sembra, quello che io chiamavo “gelato al limone” era di fatto, nella maggior parte dei casi, un sorbetto, ancorchè spesso molto cremoso: ci vollero decenni prima che iniziassi a vedere sui banconi delle gelateria il gusto “limon-panna”, un nome una garanzia.
Questo mio gelato senza gelatiera rimanda appunto al limon-panna: è molto ricco in quanto a base di latte condensato zuccherato e panna e non richiede la gelatiera. Questa volta il latte condensato l’ho fatto io, ma nel passato ho sempre usato quello in lattina e con ottimi risultati.
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Da un vecchissimo ritaglio di Sale e Pepe. Ottimo dolce. Riadattato ma di poco. Dolce freddo, che migliora dopo un riposo di 24 ore in frigo. Servire non freddissimo per apprezzare la cremosità del tutto. Nella ricetta originale solo 50 g di panna già montata sono usati. La cosa che amo in questo genere di dolci è che veramente di cucinato c’è ben poco: si tratta di assemblare di fatto.
Dolce di castagne e ricotta al rum
6-8 porzioni
uno stampo da zuccotto, 12 cm base x 16 sopra x 10 cm altezza, rivestito di pellicola trasparente
400 g castagne sbucciate e spellate (io ho usato quelle già cotte sottovuoto)
una foglia di alloro
3.5 dl di latte
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
mezzo bicchierino di rum
100 g cioccolato fondente
50 g burro
250 g ricotta, scolata e asciugata
100 g zucchero a velo
250 ml panna da montare (double cream)
amaretti secchi
bagna di acqua e rum (metà e metà, oppure una parte di rum e due parti di acqua)
Fare sobbollire le castagne con il latte e l’alloro. Fiamma bassa, pentola semi coperta. Mescolare spesso.
Quando il latte è stato assorbito, passare le castagne (rimuovendo l’alloro) al mixer, aggiungendo un pizzico di sale, la vaniglia, il burro, il cioccolato a pezzetti e il rum, fino ad ottenere una crema.
Montare la panna, aggiungerla delicatamente alla ricotta già sbattuta con lo zucchero.
Assemblare il dolce: amaretti inzuppati nella bagna, disposti sulla base. Alternare poi strati di crema di ricotta e crema di castagne (4 strati in tutto)
Coprire con altri amaretti inzuppati. Coprire e mettere in frigo per 24 ore
Mastrich di mascarpone – cucina milanese
Riporto verbatim dall’ottimo “La Cucina dei Milanese”, di Marco Guarnaschelli Gotti, libro che, assieme a quello di Goria sulla cucina monferrina, è stato per me il grande libro gastronomico del 2017
Mastrich di mascarpone
Preparare una crema di cioccolata amara. Sbattere un tuorlo d’uovo con 100 g di zucchero, unendo poi mezzo bicchierino di Rhum e 220 g di mascarpone. Mescolarvi anche la buccia di un limone grattigiata. Ungere con olio di mandorle uno stampo scannellato, versarvi il composto e metterlo in frigorifero per 10 ore. Quando si serve, versarvi sopra la crema di cioccolata fredda anch’essa.
Una normale crema di mascarpone in fondo, direte voi. Sì, in parte concordo, ma allo stesso tempo una ricetta speciale, da conservare, attuare e tramandare, ovvero mantenere viva, in quanto, in questa sua semplicità estrema e con questo suo nome ormai totalmente dimenticato (non se ne trova traccia nella rete!), rappresentate di un’autentica cucina meneghina, ormai quasi scomparsa, purtroppo. Per evitare che il nostro enormemente diversificato patrimonio gastronomico corra il rischio di ridursi ai “soliti” piatti, penso sia nostro dovere, di noi appassionati, andarsi a cercare “chicche” poco conosciute e proporle. Read the rest of this entry »
Dolce di pane e mele (Scheinterhaufen), Tirolo
- Dolce di pane e mele
- Dolce di pane e mele
… di origine austriaca. In foto, la versione di Anna Gosetti della Salda. Io mi sono ispirato alla sua ricetta, ma ne ho sviluppato una mia, molto più ricca, che a sua volta si ispira al classico bread and butter pudding della cucina inglese. E’ un dolce a strati: pane imburrato, mele già cotte (come per lo strudel), uvette rinvenute nella grappa, qualche cucchiaiata di marmellata, crema inglese, il tutto cotto a bagno maria e il sopra caramellato alla fine. Tiepido è al suo meglio, ma si riscalda bene (sempre a bagnomaria). Ottimo. Read the rest of this entry »
Cotogne al forno – nuovo metodo

Cotogne al forno
Solitamente cuocio le mele cotogne in uno sciroppo pesante (1 lt di acqua/1 lt di zucchero), a volte aromatizzato con spezie, succo di limone/arancia, coperte, per moltissime ore, fino a quando sono rosse scurissime. Tutto era partito moltissimi anni fa da una cosa scritta per Mangiarebene (ricetta tratta da una raccolta tardo cinquecentesca). Quando avevamo il ristorante e i forni erano accesi di fatto continuamente, lasciavo cuocere le mele cotogne tutta la notte e al mattino emergevano dal forno di un incredibile color vinaccia, scurissime, lucidissime, buonissime. Servite tiepide con della panna fredda non zuccherata, sono un dessert spettacolare (e si conservano in frigo per settimane). Read the rest of this entry »
Tortini di porri con pasta brisè a prova di incapace
Per una nuova, prossima attività di cui presto racconterò, io e il Paolo (detto anche Paul), stiamo da mesi sperimentando (eufemismo, per non dire: ingozzandoci) con torte dolci e salate. Questo uno degli esperimenti salati che mi ha convinto. Nulla di nuovo sotto il sole, ma questa pasta, più brisè che frolla a dire la verità, mi convince sempre più. Ne avevo già parlato qui: allora avevo anche sperimentato con le proporzioni date di America’s Test Kitchen, ora sono tornato alla ricetta di David Leibovitz, che funziona sia con il “dolce” sia con il “salato”. Read the rest of this entry »
Gelato al cioccolato/alla vaniglia senza uova
Due gelati senza uova, “alla siciliana” secondo Mary Tyler Simeti, ma di cui non ho trovato menzione in materiale italiano…??… in ogni caso, eccellenti e facilissimi, in cui l’assenza delle uova fa si che il gusto principale (cioccolato e vaniglia) venga in primissimo piano, senza interferenze. Gelati meno abbondanti dal punto di vista degli ingredienti ma che, a causa appunto di questa “purezza” di gusto, risultano al palato “più ricchi”. Read the rest of this entry »
English Trifle ovvero il trionfo di gola britannico
…trionfo di gola nel senso di dolce esagerato, buonissimo, da estasi
Uno dei dolci migliori del repertorio inglese, una vera celebrazione della capricciosa estate inglese: sponge cake/pan di spagna, amaretti sbriciolati, leggermente spruzzati di un qualche liquore, una cascata di frutti di bosco, crema inglese e, per finire in bellezza, syllabub, una di quelle meravigliose frivolezze british, una nuvola di panna montata ispessita e aromatizzata da sherry e brandy. Assolutamente da provare. E’ un dolce che richiede un po’ di preparazione: la torta si può fare quando si vuole e conservarla a temperatura ambiente per giorni (o mesi in freezer), la crema inglese può essere preparata con due giorni di anticipo (considerate che il trifle va preparato e gustato l’indomani e che si mantiene in frigo per un paio di giorni), il syllabub può essere preparato fino a cinque giorni prima (al ristorante lo tenevamo in frigo per una settimana, dato che può anche essere servito da solo come dessert al cucchiaio e che ben si presta ad essere preparato in quantità industriale)
Riporto qui la ricetta dal mio English Pudding , dato che è proprio quella che seguo anche io (è quella in fondo) Read the rest of this entry »
Gelato alla frutta senza gelatiera, velocissimo e geniale (con grassi animali o vegano)
Piu’ che una ricetta, una tecnica per farsi in casa gelati alla frutta senza gelatiera e in modo veramente semplice e veloce. Me ne sono ricordato leggendo un recente articolo del Los Angeles Times, anche se io conosco la tecnica da molti anni, grazie a A New Way to Cook che considero uno dei miei acquisti migliori (e’ un libro per una cucina ‘law fat” ma che funziona alla grande a prescindere da quell’aspetto “law fat”, pieno zeppo di idee, tecniche e suggerimenti).
Si tratta, in soldoni, di passare al mixer della frutta surgelata assieme a un qualche elemento grasso, creme fraiche, mascarpone, yogurt greco, latte di cocco. Si ottiene un gelato alla frutta molto intenso quanto a sapore e incredibilmente cremoso . Read the rest of this entry »
Tartellette di mandorle (gluten free)
Queste tartellette di mandorle sono sul nostro menù dal primo giorno: molto buone, facili, si conservano per giorni, gluten free, i clienti le adorano. Read the rest of this entry »