Posts Tagged ‘frutta’
La crostata alle albicocche di Fernanda Gosetti
Una crostata inusuale: non marmellata sopra, ma albicocche fresche. Il fondo non si inzuppa però, perche la frolla viene coperta con fettine di pane di spagna. E’ una ricetta di Fernanda Gosetti, dal suo libro Dolci per Ogni Occasione. Fernanda Gosetti è oggi un po’ dimenticata mi sembra ed è un peccato perché la sua conoscenza gastronomica è solidissima.
Dolci per ogni Occasione è un libro del 1973 ma ancora molto valido per chi voglia imparare la cucina dolce italiana. Read the rest of this entry »
Gelato di cocomero, con cioccolato, zucca candita e pistacchi (cucina siciliana)


Vecchia ricetta siciliana da Anna Gosetti della Salda/Le ricette regionali Italiane. Trattasi di sorbetto a dire la verità, ma, anche io preferisco il termine “gelato”.E’ molto buono e “eccessivo”, sfacciato oserei dire (ovvero siamo nella pasticceria siciliana più tradizionale) Read the rest of this entry »
Marmellata melone e lamponi (Ferber)
Sì ovviamente dovrebbe correttamente dirsi “confettura”, ma io sono cresciuto quando tutto era “marmellata” e a quella terminologia sono legato.
Ottima cosa, più laboriosa del solito perché oltre alla doppia cottura tipica di Mme Ferber, i lamponi devono anche essere passati al passaverdura. Ho fatto due partite di questa marmellata:
la prima seguendo la ricetta alla lettera (anzi no: io aumento sempre il limone quando eseguo le ricette di Mme Ferber)
la seconda (che vedete in foto), lasciando i lamponi interi, non rimuovendo la frutta il secondo giorno, quando si bolle lo sciroppo per portarlo a 115 C e aggiungendo foglie di basilico: ottimo sapore, ma forse preferisco versione originale (ma con basilico)(non a caso lei è Ferber e io sono nessuno)
ho notato che le marmellate di Mme Ferber sono nettamente più buone le lasciate maturare, una volta invasate, per almeno 24 ore e gustate da frigo; rimangono sempre abbastanza all’onda, quello che in inglese di definisce un soft set, che a me piace molto
mi correggo: so che Ferber ordina di schiumare, io non lo faccio mai. Quando spengo la marmellata, la lascio riposare per cinque minuti, poi aggiungo una noce di burro e mescolo delicatamente.La schiuma scompare (trucco da massaia inglese/ho visto che in rete alcuni sconsigliano in quanto la marmellata si conserverebbe di meno, io mai avuto alcun problema). Ho anche provato a schiumare, ma con quantità così modeste (1 kg di frutta), il rischio di spreco è alto
Focaccia con l’uva (al burro, della cucina milanese) – Carsenza con l’uga


Ho sempre preparato la schiacciata con l’uva secondo canoni toscaneggianti: pasta di pane, olio di oliva, rosmarino (a volte anche anici), uva fragola. Mi sono imbattuto giorni fa in una ricetta di Laura Rangoni, tratto dal suo libro sulla cucina milanese: una schiacciata con l’uva in cui però viene usato il burro come condimento. Ne risulta una specie pan-brioche all’uva molto morbido e che forse preferisco a quella solita fatto con l’olio. In dialetto si chiama di carsenza con l’uga, un dolce di cui io non avevo mai sentito nominare e che a quanto leggo sulla rete è anche tipico di Capodanno, in una versione più ricca, con mele, frutta secca e uova, suppongo a seconda del portafoglio. Non compare nella bibbia della cucina lombarda, La Pacciada di Gianni Brera-Luigi Veronelli, nè in Vecchia Milano in cucina di Ottorina Perna Bozzi. Read the rest of this entry »
Bibite dissetanti per quando fa caldo
Qui non fa caldo ovviamente, o meglio non fa quel caldo che molto probabilmente si sta soffrendo ora in Italia. Detto ciò, anche qui in certe giornate fa piacere bere qualche cosa di fresco e dissetante. Un mesetto abbondante fa mi sono preparato un cordiale ai fiori di sambuco, veramente ottimo. Delle molte versioni osservate, questa mi ha colpito per il fatto che i fiori vengono lasciati in ammollo nello sciroppo di acqua e zucchero (et alia) per molti giorni, il che (forse, ?) contribuisce a un aroma e gusto veramente persistenti. Read the rest of this entry »
Murbëteig ovvero una crostata tedesca ripiena di frutta



Una pasta frolla burrosa ma non eccessivamente e poco dolce, frutta fresca come ripieno. Fatta molte volte durante l’estate, con frutta diversa: lasciata macerare con limone e zucchero o cotta brevemente “a composta” (ciliegie) o affettata finemente e disposta al naturale.
Leggermente modificata da Classic Home Desserts di Richard Sax, ricetta tradizionale tedesca di fine Ottocento. Dello stesso autore avevo già fatto quest’ottima torta di mele. Read the rest of this entry »
English Trifle ovvero il trionfo di gola britannico
…trionfo di gola nel senso di dolce esagerato, buonissimo, da estasi
Uno dei dolci migliori del repertorio inglese, una vera celebrazione della capricciosa estate inglese: sponge cake/pan di spagna, amaretti sbriciolati, leggermente spruzzati di un qualche liquore, una cascata di frutti di bosco, crema inglese e, per finire in bellezza, syllabub, una di quelle meravigliose frivolezze british, una nuvola di panna montata ispessita e aromatizzata da sherry e brandy. Assolutamente da provare. E’ un dolce che richiede un po’ di preparazione: la torta si può fare quando si vuole e conservarla a temperatura ambiente per giorni (o mesi in freezer), la crema inglese può essere preparata con due giorni di anticipo (considerate che il trifle va preparato e gustato l’indomani e che si mantiene in frigo per un paio di giorni), il syllabub può essere preparato fino a cinque giorni prima (al ristorante lo tenevamo in frigo per una settimana, dato che può anche essere servito da solo come dessert al cucchiaio e che ben si presta ad essere preparato in quantità industriale)
Riporto qui la ricetta dal mio English Pudding , dato che è proprio quella che seguo anche io (è quella in fondo) Read the rest of this entry »
Tartellette di mandorle (gluten free)
Queste tartellette di mandorle sono sul nostro menù dal primo giorno: molto buone, facili, si conservano per giorni, gluten free, i clienti le adorano. Read the rest of this entry »
Ottimi prodotti UK – raw double cream
…Dato che spesso rompo i timpani con lamentatio varie su la difficoltà qui in campagna a reperire buoni prodotti (… “qui non si trova questo, quello è impossibile, questo &quello proprio non mi arrivano…”), oggi invece ingrano una marcia diversa e più ottimista e mostro un eccellente prodotto locale, di una qualità che in Italia non ma incontrato: panna doppia (double cream, ovvero al 48% di materia grassa), cruda (non pastorizzata né omogeneizzata), biologica, proveniente da bellissime Jersey Cow, di questa idillica (e non lo dico in modo ironico questa volta) e piccola fattoria. Read the rest of this entry »