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Quanto basta di cucina & altro

Archive for the ‘cucina in tempo di crisi’ Category

Torta di prugne del New York Times

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Questa e’ una delle ricette più famose e più richieste della sezione di cucina del New York Times. Risale al 1983 ed è della scrittrice di cucina Marian Burros. E’ una di quelle torte semplicissime che usa ingredienti che tutti di solito abbiamo in dispensa, eccezion fatta per la frutta

, che pero’ può’ essere sostituita a seconda della stagione: al posto delle prugne si possono usare albicocche, frutti di bosco, pesche, mele o pere. La tecnica e’ elementare e i passaggi pochissimi.
Si mantiene bene per un paio di giorni, ma si conserva egregiamente anche in freezer. Un dettaglio che me la rende ancora piu’ simpatica: non richiede di imburrare & infarinare lo stampo ne’ di rivestirlo con carta forno.

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Written by stefano arturi

22/08/2022 at 22:33

Patate al forno alla pizzaiola

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Patate alla pizzaiola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Suppongo che questo piatto si potrebbe anche intitolare “tortino di patate alla pizzaiola”, per già fare intuire di cosa si tratti. Una di quelle buone preparazioni prettamente domestiche e oscure che da sempre costituiscono la colonna vertebrale della nostra cucina.

Ci servono delle patate a polpa soda, ovvero non farinose. Vanno pelate e affettate non troppo sottili, piu o meno lo spessore di una moneta da un euro. Disponetele, accavallandole leggermente, in una pentola antiaderente, leggermente unta, che possa andare in forno. Spennellatele con dell’olio, salate e pepatele.

Ora vanno arrostite, in forno già ben caldo, fino a che siano cotte e dorate.
Spolveratele generosamente con del pecorino. Se volete, potreste ora aggiungere qualche cappero o qualche frammento di acciughe sott’olio.
Fate ora un ultimo strato di filetti di pomodoro (ho usato dei pelati in lattina): non devono coprire interamente le patate, ma giusto creare una copertina, un poco corta per la verità e a maglie large. Profumate con dell’origano, zigzagate con altro pecorino e olio.
Rimettete in forno e cuocete il tortino fino a che si sia creata una crosticina brunita.
Come al solito, un riposo a temperatura ambiente di dieci-quindici minuti, giova molto al risultato.

Per un piatto più sostanzioso, si potrebbero aggiungere fettine di scamorza o provola, sopra le patate già cotte. Non penso la mozzarella sia una buona idea, perché potrebbe “ammollare” troppo la base di patate.

Written by stefano arturi

27/04/2020 at 22:33

Pici

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Pici, pinzi, umbricelli, strangozzi, lunghetti, ciriole, serpentelli, nomi diversi per indicare la medesima pasta: sbisciolenti, ruvidi serpentelli di pasta fresca a base di acqua e farina, tipici di Toscana, Umbria e Lazio. I pici assomigliano a spaghettoni molto lunghi e ben pasciuti, che una volta cotti assumono quella consistenza piacevolmente callosetta di molta pasta “povera”, mancando appunto le uova. Read the rest of this entry »

Written by stefano arturi

19/03/2019 at 22:33

I pomodori al forno di casa Agnello

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Questa bella ricetta è tratta (appena modificata) da Un Filo d’Olio, di Simonetta Agnello Hornby (la romanziera) e sua sorella Chiara Agnello, Sellerio editori. Le due sorelle raccontano delle loro vacanze da piccole presso la masseria di famiglia, Mosè , nella Valle dei Templi, Agrigento, nei primi anni 50: librino delizioso e goloso. Simonetta racconta e Chiara cucina. La cucina è quella estiva, di casa, semplice e gustosa.  Read the rest of this entry »

Written by stefano arturi

30/06/2017 at 22:33

Suf o zuf (cucina friulana)

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Suf friulano

Suf friulano

Polentina di mais cotta nel latte. Deve rimanere morbida. Una noce di burro alla fine. Versare un dito di latte freddo sopra, volendo.
Mangiare primordiale. Piatto di base della cucina friulana, per riscaldarsi e, un tempo, riempirsi la pancia; suppongo piatto “povero” (certo che su questo concetto di “cucina povera” varrebbe proprio la pena documentarsi: Rebora? qualcuno ha testi di riferimento?)/latte ingrediente “povero”?? Read the rest of this entry »

Written by stefano arturi

15/12/2016 at 22:33

Brodo finto

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Brodo finto di ceci

Brodo finto di ceci

…secondo ma vale proprio la pena. Di fatto l’acqua di cottura dei ceci!… più o meno ovviamente. Ne risulta un’ottimo brodo vegetale, col quale fare risotti, paste in brodo, ecc. Mi piace perchè ricorda quello di vitello, è un brodo che ha corpo, sostanza, carattere, al contrario di molti brodi vegetale che sanno di acqua sporca Read the rest of this entry »

Written by stefano arturi

14/12/2016 at 22:33

Torta di pere e pane di mistura (cucina lombarda)

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Aggiornamento: guarda le seconda versione, nettamente migliore, meno dolce e con un più chiaro sapore di pera.

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Ottima torta autunnale da Vecchia Milano in Cucina di Ottorina Perna Bozzi. Appartiene al genere miascia/torta paesana… ovvero il bread pudding inglese. Read the rest of this entry »

Written by stefano arturi

27/09/2016 at 22:33

Ris e latt – minestra tipica lombarda

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Sarà che nonostante le temperature benevole l’inverno è ormai dietro l’angolo, sarà che qui alle quattro del pomeriggio è quasi buio, sarà una certa voglia di ri-scoprire una parte delle mie radici gastronomiche, ma da un po’ di settimane mi immergo spesso nella cucina lombarda, non molto conosciuta mi sembra. Non mi sorprende: da decenni la cucina che va per la maggiore è quella più tipicamente mediterranea, dei mesi caldi, quella dell’olio di oliva, dei pomodori col basilico e della bufala, mentre la cucina lombarda è cucina soprattutto dei mesi freddi, cucina ricca a base di burro, mascarpone, panna, cotenne di maiale, fagioli borlotti, verze increspate. La cucina lombarda è fumante: minestre brodose, risotti, stracotti, trippe, polente e cassoeula. Lombardo è poi uno dei dolci più buoni del mondo, il panettone, al suo meglio quando appena tostato e accompagnato da uno spuntone di  crema di mascarpone, un freddo pomeriggio di gennaio. Read the rest of this entry »

Written by stefano arturi

18/11/2015 at 22:33

Ricotta al caffe’ / dolce velocissimo

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Ovviamente tutti conoscono la ricotta al caffe’, questo post solo per non dimenticare quello che diamo a volte per scontato/ Ho negli anni modificato la mia ricetta: ero solito aggiungere del caffe’ freddo alla ricotta scolata, ora uso quello istantaneo e aggiungo anche del cacao amaro Read the rest of this entry »

Written by stefano arturi

07/06/2015 at 22:33

Gnocchi di polenta

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Gnocchi di polenta ovvero cucina degli avanzi
Molto buoni ma un po’ difficili da assemblare, dato che ho messo veramente poca farina. Li ho fatti due volte, una volta con ricotta e una volta senza:la ricotta li rende ancora più’ morbidi ma al limite della gestibili’ al momento del servizio (odio! mi e’ rimasta la parlata da cuoco!!), cioè’ quando li ho spadellati (molto, molto delicatamente); zenza ricotta risultano un poco meno morbidi ma si viaggia piu’ sul sicuro.

500 g polenta cotta
150 g circa ricotta, scolata, facoltativa (li rende ancora più’ morbidi ma ovviamente ancora più’ fragili e difficili da maneggiare)
due tuorli
50 g parmigiano grattugiato
50 g farina (si potrebbe portare a 100 g suppongo)
noce moscata, pepe nero

Mescolare bene tutti gli ingredienti e farne delle quenelle/gnocchettini, che vanno poi delicatamente collocate e rivoltate in un vassoio pieno di semolarivoltarle nella semola quenelle con cucchiaini, oppure per praticità’ con cucchiaio normale e poi spezzarle con mani)
Fare riposare in frigo scoperti per alcune ore.
Cuocere come per tutti gli gnocchi, in acqua appena fremente, salata. come al solito: Quando “salgono a galla”/una manciata di secondi sono cotti (attenzione: questi gnocchi non vengono a galla così’ evidentemente come quelli di patate, da li quel virgolettato)
Buttarli in acqua gelata (intendo proprio acqua in cui ci siano cubetti di ghiaccio)  e farli raffreddare (questo serve a dare loro consistenza ed e’ un procedimento che io adatto con tutti i tipi di gnocchi). Scolarli, farli asciugare su un canovaccio
Possono ora stare in frigo per alcuni giorni, su teglia rivestita di carta forno

Spadellarli delicatamente con burro e parmigiano. Io li ho mangiati con

spinaci al burro
porri al vapore, ripassati in padella col burro
gratinati

Written by stefano arturi

26/03/2015 at 22:33