Condanna a morte per lo sgombro?
La notizie forse puzza un po’perché non è freschissima, ma vale la pena che sia ripresa, considerata la rilevanza dell’argomento e il fatto che è quasi passata sotto silenzio in Italia: anche gli sgombri potrebbero diventare a rischio estinzione.Settimana scorsa un articolo del The Guardian strillava: L’Inghilterra si prepara ad una guerra sugli sgombri contro Islanda e Isole Fær Øer.
La stampa Italiana, a parte qualche valente sito, non ne ha dato notizia. I giornalisti di settore erano forse ancora affaccendati nell’ennesimo, originale, utilissimo pezzo sulla “cucina estiva della nonna Abelarda”.
Eppure il tema è scottante. Lo sgombro è uno di quei pesci che secondo molte associazioni mondiali possiamo mangiare con la coscienza pulita: ce n’è in abbondanza, fa bene, non costa molto. NO al tonno a rischio estinzione, SI allo sgombro che “gode di buona salute”: il mantra di questi ultimi anni, da parte degli esperti. Ora anche lo sgombro potrebbe fare la fine del tonno: essere pescato allo sfinimento e entrare nella triste lista delle creature a rischio d’estinzione.
A corto di soldi, l’Islanda e le Fær Øer hanno deciso unilateralmente, in violazione di accordi internazionali esistenti, di aumentarsi le proprie quote di pesca degli sgombri: da 2.000 a 130.000 tonnellate per l’Islanda e da 25.000 a 85.000 per le le Fær Øer.
Secono WWF Scozia questo equivarrebbe a una sentenza di morte per lo sgombro.
effettivamente sembra che non ci sia fine allo sfacelo. speriamo che questo comportamento venga cosi’ censurato dalla comunita’ internazionale da convincere i due paesi a desistere.
altrattanto scandaloso che la nostra stampa non ne abbia parlato.
io al pesce ho quasi rinunciato, oserei dire “per sfinimento” : ogni tanto sardine e palamite.
ciao
s
stefano arturi
30/08/2010 at 22:33
Mi lascia perplessa lo sproporzionato aumento deciso unilateralmente da questi due paesi. Credo proprio ci dovremo rassegnare a sentire sempre più spesso simili, avvilenti notizie. Ce la siamo cercata, come al solito.
Mi associo a Dida nei ringraziamenti. Bravo, ché di queste cose non si parla mai, o quanto meno non abbastanza.
Duck
30/08/2010 at 22:33
questa è davvero una brutta notizia! di sgombro ne consumo tanto proprio in virtù della consapevolezza che si trattasse di un pesce ‘abbondante’ sigh:((( quali potrebbero essere possibili alternative? il pesce bandiera-serra.spatola, anch’esso presente più volte a settimana sulla mia tavola corre lo stesso rischio?
grazie sempre Stefano dei tuoi post di informazione!
un caro saluto
dida
dida
29/08/2010 at 22:33